L’allenatore dell’Inter, Walter Mazzarri, ha concesso un’intervista a Sky Sport, con la quale ha tratto un bilancio dei suoi primi sei mesi trascorsi sulla panchina nerazzurra. Attualmente, l’Inter si trova al quinto posto in classifica con 31 punti, in piena zona Uefa, a cinque punti dal terzo posto in classifica, al momento occupato dal Napoli, ultimo posto valido per la qualificazione alla prossima Champions League.
Secondo Mazzarri, il bilancio della sua prima Inter è soddisfacente, senza contare che il derby contro il Milan, vinto lo scorso 22 dicembre, ha ridato entusiasmo all’ambiente dopo un periodo in cui i tre punti faticavano ad arrivare.
Queste sono state le principali dichiarazioni rilasciate dall’allenatore nerazzurro:
Il bilancio è ottimo, purtroppo in Italia molte volte si viene valutati solo alla fine con i risultati. Stare qui è un sogno, ma non sono stato fortunatissimo. Sono arrivato in un momento particolare nella storia di questa società. Mi sarebbe piaciuto venire in un momento storico diverso.
Walter Mazzarri ha aggiunto che, alla base di ogni suo progetto, ci deve essere soprattutto la massima trasparenza e chiarezza con la società e con l’ambiente.
Analizzando attentamente questa prima parte di stagione, l’allenatore ex Napoli ha dichiarato che l’Inter ha perso per strada almeno “quattro o cinque punti”: il tecnico ha successivamente specificato che il riferimento non è ai pareggi interni contro Parma e Sampdoria.
Come auspicio per l’anno nuovo, Mazzarri si augura che i tifosi dell’Inter possano vivere grandi soddisfazioni e ha assicurato il massimo impegno per far sì che la compagine nerazzurra ritorni alla competitività di un tempo.
Per quanto riguarda, invece, l’imminente apertura della finestra invernale di calciomercato, Mazzarri non ha fatto nessun nome in particolare ma ha affermato di aver già espresso le sue idee alla società.
Il tecnico livornese, infine, ha anche dichiarato che non gli dispiacerebbe vivere un’esperienza da allenatore all’estero. Mazzarri ha ammesso di avere una predilezione per il calcio spagnolo perché, stando alle sue opinioni, in Spagna “pensano più al gioco che al risultato”.
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